SILVIO ORLANDO ENZO CANNAVALE
in
DON RAFFAELE IL TROMBONE
E
CUPIDO SCHERZA E SPAZZA
di PEPPINO DE FILIPPO
con
GIOVANNI ESPOSITO
FULVIO FALZARANO
MIMMA LOVOI
RICCARDO ZINNA
MARIA LAURA RONDANINI
BRUNO CARIELLO
CARLO SALZANO
scene
SASÀ GIUSTO
costumi
ANNALISA GIACCI
musiche
ENZO GRAGNANIELLO
luci
CESARE ACCETTA
regia
SILVIO ORLANDO
Uno dei più grandi successi teatrali della Compagnia dei fratelli De Filippo furono i due atti unici scritti da Peppino: Don Raffaele il trombone e Cupido scherza e spazza che debuttarono per la prima volta al Kursaal di Napoli (poi cinema Filangieri) nel 1931, lo stesso anno in cui nacque il Teatro Umoristico I De Filippo.
Don Raffaele il trombone è la storia di uno sfortunato suonatore che, nonostante l’incombenza di fame e miseria sulla sua famiglia, coltiva sogni di gloria componendo interminabili opere liriche che nessuno, presumibilmente eseguirà mai. Ma un bel giorno la fortuna sembra bussare alla sua porta: gli capita in casa un ricco ed elegante signore, anch’egli maestro di musica, che propone a Don Raffaele una lunga tournée all’estero.
L’affamato suonatore dopo un consulto con la sua famiglia decide di chiedere un anticipo di 10.000 lire, che il maestro gli consegna senza battere ciglio. Tuttavia la gioia di Don Raffaele dura poco, infatti, dopo aver riposto accuratamente i soldi in una cassetta, gli viene detto che quell’elegante signore non è un maestro di musica, ma solo un pazzo che distribuisce soldi falsi.
“Cupido scherza e spazza” è invece la storia di uno spazzino Vincenzo Esposito tradito dalla moglie con il caporale degli spazzini. Il caso vuole che uno spasimante di Rosina, nipote dei coniugi Esposito, essendo stato respinto per vendicarsi dice a Vincenzo che sua moglie se la intende con Pascottella (il caporale). Vincenzo decide così di affrontare il caporale, ma nel mezzo della discussione sopraggiunge un creditore di quest’ultimo che decide di dargli una lezione per l’impegno non pagato e scappa via.
Così Vincenzo che vorrebbe soccorrere il suo superiore, vedendo arrivare i familiari, corre a prendere un martello e con aria spavalda finge di colpirlo.
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