CLAUDIO SANTAMARIA
in
LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA
di BERNARD- MARIE KOLTÈS
traduzione LUCA SCARLINI
con musica originale di
GIULIANO SANGIORGI
sassofono
RAFFAELE CASARANO
scene
CARMINE GUARINO
opera installativa
LOREDANA LONGO
costumi
CATERINA NARDI
installazione sonora
GIULIANO LOMBARDO
foto di scena
PINO LE PERA
assistente alla regia
DANIELA PERTICARÁ
regia
JUAN DIEGO PUERTA LOPEZ
Un monologo senza respiro, un’unica frase, un fiume dirompente di parole, un insieme di attimi che non lasciano scampo. Cade la pioggia, un uomo, che viene dalla periferia di tutte le metropoli, cerca di riconoscersi in un mondo notturno, visionario, parla una lingua fatta di ripetizioni, di parafrasi, e le sue parole arrivano forti, come desiderio di fuga senza limiti. Essere stranieri, sentirsi estranei, cercare una camera per la notte, per una parte della notte almeno, abbordare un amico, una ragazza, vedere una puttana dall’aria stonata, combattere tra la difficoltà di essere e la smania di vivere, mentre il ricordo, la nostalgia e la rabbia emergono, insieme alla pioggia che ritorna sempre come elemento simbolico. La foresta, quella del lontano Nicaragua, idilliaco territorio in cui non ci siano eserciti, né controllo, nel racconto di una corsa sfrenata alla ricerca di un sogno.
“Essere stranieri. Abbordare un nuovo e giovane amico sotto la pioggia… Avere in cuore una ragazza notturna, un ectoplasma da lungofiume. Odiare gli specchi. Amare le puttane matte…”
Una partitura rigorosa tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Senza respiro. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia… la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre.
Ho pensato di ricreare un mondo “notturno” attraverso immagini video proiettate, una vera e propria istallazione virtuale che restituisce un senso di visionarietà allo spettacolo. Un viaggio di parole e gesti che trattengono nell’aria la poetica di Koltès.
Le fotografie sono libere da diritti di pubblicazione per uso ufficio stampa. Si prega di citare sempre il nome del fotografo.
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